L’incontro, che vede l’interazione tra la videoartista Aline d’Auria e l’antropologo italiano Andrea Staid, vuole interrogarsi sul senso dell’abitare: che differenza c’è tra stare a casa e sentirsi a casa?
Di che casa parliamo se ho dovuto lasciarla o se non ce l’ho?
Come dare nuovi significati all’abitare contemporaneo?
Quali alternative sono immaginabili?
Aline d’Auria è autrice della videoinstallazione immersiva We are all going home presentata all’undicesima edizione della Biennale dell’Immagine di Chiasso nella sede del rifugio pubblico e diventata, in un secondo tempo, libro.
Andrea Staid è docente di Antropologia culturale e visuale presso la Naba e ricercatore presso Universidad de Granada, dirige per Meltemi la collana Biblioteca /Antropologia. Ha scritto: I dannati della metropoli, Gli arditi del popolo, Abitare illegale, Le nostre braccia, Senza Confini, Contro la gerarchia e il dominio, La casa vivente.
I suoi libri sono tradotti in Grecia, Germania, Spagna. Collabora con diverse testate giornalistiche tra le quali Il Tascabile e Left.
Moderazione di Christelle Pagnamenta Campana, giornalista.