1984
Scrittore e traduttore italiano, pluripremiato e dallo stile inconfondibile, ha collaborato con il «Corriere della Sera», «Internazionale», «frieze» e «il Post».
Il suo ultimo romanzo Le perfezioni (Bompiani, 2022, 2025), Premio Mondello e finalista all’ International Booker Prize, è in corso di traduzione in venti paesi.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Ginnastica e rivoluzione (Bompiani, 2008; Premio Giuseppe Berto Opera Prima), La cospirazione delle colombe (Bompiani, 2011; Premio Bergamo e Premio Napoli), La mentalità dell’alveare (Bompiani, 2013) La chiave di Berlino (Einaudi, 2023).
Ha lavorato come traduttore a opere di P. G. Wodehouse, Hanif Kureishi, Max Beerbohm, Francis Scott Fitzgerald, Isaac Asimov, George Orwell, Jeff Vandermeer e Alexandre Dumas.
Spazio Officina
sabato 10 Maggio alle 14.30 - 16.00
“Alice” di Rete Due Con Vincenzo Latronico e Giorgia Tolfo
Modera la giornalista Moira Bubola.
Musiche a cura di Musica nel Mendrisiotto.
Intrepreti: Claude Hauri, violoncello e Ulisse Roccasalva, violoncello.
Incipit
Le perfezioni
(Bompiani, 2022, 2025)
La luce del sole si riversa nella stanza dal bovindo, tinge di smeraldo le foglie traforate di una monstera tropicale vasta come una nube, va a riflettersi sul pavimento a doghe larghe del colore del miele. Gli steli sfiorano appena lo schienale di una poltroncina di taglio scandinavo, su cui è poggiata una rivista aperta col dorso verso l’alto. Il verde smagliante della pianta, il rosso della copertina, il petrolio dell’imbottitura e l’ocra chiaro del pavimento risaltano contro il bianco polveroso delle pareti, richiamato da un angolo di tappeto chiaro che svanisce nei margini dell’immagine.
Nella seguente si vede il palazzo dall’esterno, un casamento liberty con foglie d’acanto e agrumi di cemento sui cornicioni. Il bianco della facciata trapela appena da sotto una stratificazione di graffiti fluo, brandelli di locandine, pittura scrostata; i timpani stuccati del piano nobile si distinguono a malapena sotto la crosta di sudiciume. Il lusso del primo ‘900 e la sporcizia ruvida della contemporaneità si intrecciano in un’atmosfera libera e decadente, con un tocco di erotismo. Un paio di finestre sono chiuse con tavole di truciolare scolorito, ma dietro alle altre si distinguono piante e ghirlande di luci. Da un balcone una cascata di edere scroscia verso il marciapiedi