Julia Armfield Headshot (c) Avery Curran

Julia Armfield

1990

Scrittrice inglese di narrativa vive e lavora a Londra. I suoi lavori sono stati pubblicati su Granta, The White Review e Best British Short Stories 2019 e 2021. Nel 2019 è stata selezionata per il premio Sunday Times Young Writer of the Year. È stata inserita nella longlist del Deborah Rogers Award 2018 e ha vinto il White Review Short Story Prize 2018 e un Pushcart Prize nel 2020. È autrice di Salt Slow, una raccolta di racconti che è stata inserita nella longlist del Polari Prize 2020 e dell’edge Hill Prize 2020. Il suo romanzo d’esordio, Our Wives Under The Sea, è stato selezionato per il Foyles Fiction Book of the Year Award 2022 e ha vinto il Polari Prize 2023. Il suo secondo romanzo, Private Rites, è stato inserito nella longlist della prima edizione del Climate Fiction Prize 2025. Julia Armfield presenterà a ChiassoLetteraria in anteprima in lingua italiana il suo romanzo Le nostre mogli negli abissi (Bompiani, 2024) e darà anticipazioni sul suo secondo romanzo Private Rites, tuttora inedito in lingua italiana.

in dialogo con Marco Cantoni, editore e creatore di contenuti.
Traduzione di Romana Manzoni Agliati.

Incipit

Le nostre mogli negli abissi

(Bompiani, 2024) trad. di P. Lagorio

Gli abissi marini sono case infestate: luoghi dove cose che non dovrebbero nemmeno esistere si aggirano nell’oscurità. Irrequieto, è questo il termine che usa Leah, inclinando la testa di lato come per reazione a un qualche rumore, anche se è una serata tranquilla: fuori dalla finestra solo il monotono brusio della strada e ben poco che solleciti l’udito.
“L’oceano è irrequieto,” dice “non hai idea di quanto sia profondo. Vai giù, sempre più giù, e ci sono cose che si muovono.” È raro che parli tanto o così in scioltezza. Gambe incrociate, sguardo rivolto alla finestra, tipica espressione obliqua, tutti i suoi lineamenti slittano appena verso sinistra. Adesso mi rendo conto che il suo discorso non è diretto a me, è semplicemente un dialogo al quale non può sottrarsi, il frutto di domande che le ronzano in qualche recesso della testa. “Devi capire,” dice, “che quelle cose prosperano in condizioni inimmaginabili. Hanno solo bisogno della pelle giusta.”