di Teresa Chiriacò
L’evento di apertura del prefestival di ChiassoLetteraria è stato dedicato ad Alice Ceresa (1923–2001), autrice svizzera oggi al centro di una nuova stagione di interesse grazie alla rilettura dei suoi testi e alla valorizzazione del suo archivio. L’incontro, guidato da Tatiana Crivelli e Giada Olivotto e arricchito dalle letture di Isabella Gianpaolo, si è concentrato in particolare sulla riedizione del romanzo Bambine, a lungo introvabile, ora riproposto da Edizioni Casagrande.
La serata ha offerto un approfondimento sulla genesi del testo e sulla sua struttura. La nuova edizione presenta elementi inediti e significativi, come l’inserimento del titolo originario pensato dall’autrice (La cacciata dal Paradiso) in forma di sottotitolo, un’appendice con documenti d’archivio e la riproposizione della cornice narrativa in versi, secondo quanto previsto nel dattiloscritto finale. Questa scelta editoriale mostra l’attenzione che Ceresa dedicava alla forma del testo e il legame stilistico con il suo primo romanzo, La figlia prodiga, nel quadro di un progetto più ampio che avrebbe dovuto configurarsi come una trilogia.
Il romanzo Bambine affronta il tema della crescita e dell’infanzia femminile in una società strutturata da regole che spesso appaiono arbitrarie e imposte. L’opera non nasce come romanzo autobiografico né come testo dichiaratamente femminista, ma propone una riflessione più ampia sulla condizione umana. Crivelli ha sottolineato come Ceresa parta da esperienze personali per poi trascenderle, cercando un punto di osservazione impersonale che le permetta di analizzare dinamiche sociali e familiari in modo lucido e critico.
Durante la serata si è discusso anche del linguaggio della scrittrice: una scrittura precisa, essenziale, che interroga i codici narrativi tradizionali e lavora sulla forma con rigore quasi sperimentale. Ceresa adotta un tono quasi scientifico, analitico, evitando la soggettività per evidenziare i meccanismi della normalizzazione sociale. Il suo uso della lingua non è mai provocatorio in modo fine a sé stesso, ma sempre orientato a rendere visibile ciò che normalmente rimane implicito o celato.
L’incontro si è inserito in un progetto più ampio (sempre intitolato Bambine) di valorizzazione dell’opera ceresiana, che comprende anche attività di traduzione collettiva, workshop, pubblicazioni e momenti di confronto. Un modo per aprire spazi di studio, scambio e rilettura che si rinnovano ogni anno, coinvolgendo lettori, studiosi e appassionati.
L’incontro ha confermato quanto Alice Ceresa sia oggi una voce cruciale per interrogare i legami tra scrittura, struttura sociale e identità, e come la rilettura dei suoi testi possa ancora offrire strumenti critici attuali e necessari.

Tatiana Crivelli, Giada Olivotto e Isabella Giampaolo all’entrata del Cinema Teatro di Chiasso