1978
Nato a Trieste, è poeta e scrittore. La ‘viandanza’, parola che ha messo al centro della sua ricerca di uomo e autore, è per lui un modo di tenere insieme la parte sedentaria e quella nomade. È insegnante, giornalista, guida ambientale escursionistica e per Ediciclo dirige la collana “La biblioteca del viandante”. Dopo alcuni volumi di versi, ha pubblicato in prosa Alzati e cammina (Ediciclo, 2014), Viandanza (Laterza, 2016), Trieste selvatica (Laterza, 2019), Non mancherò la strada (Laterza, 2022) e il romanzo I dieci passi dell’addio (Einaudi, 2024). Esplora a piedi i margini a est e a ovest d’Europa. Ama andare fuori sentiero.
Cinema Teatro
domenica 11 Maggio alle 16.45 - 17.45
Incontro con Luigi Nacci e Noé Albergati
in dialogo con Fabiano Alborghetti, poeta e operatore culturale.
In collaborazione con Casa della letteratura, Lugano.
Incipit
I dieci passi dell’addio
(Einaudi, 2024)
Scrivo in un soggiorno semivuoto. Mi fanno compagnia una lampadina, un tavolo blu, un computer, un materasso, una candela, una sedia a dondolo. Quando dal tavolo blu cade una penna, schiantandosi sul parquet produce un’eco. Come se un masso si fosse staccato dalle falesie della montagna e fosse piombato sulla strada maestra. È tutto ciò che resta nel soggiorno della casa che un tempo fu la nostra casa.
La prima cosa che ho imparato è che questa non è piu la casa in cui vivevamo insieme. Per cui da qualche tempo, non saprei dire da quanto, ho smesso di chiamarla casa. Ultimamente mi capita di svegliarmi, dirigermi dalla camera da letto al bagno e, facendo slalom tra gli scatoloni del corridoio, dire: bivacco.