Stefansson_©-Einar-Falur-Ingólfsson-2017

Jón Kalman Stefánsson

1963

Nato a Reykjavík, ex insegnante e bibliotecario, si dedica alla poesia prima di passare alla narrativa, distinguendosi subito per una lingua di singolare ricchezza evocativa e diventando uno dei più amati scrittori nordici. Attraverso potenti affreschi dell’islanda di ieri e di oggi, i suoi romanzi affrontano le grandi domande dell’uomo, la vita, l’amore, il senso ultimo dell’esistenza, il potere dell’arte e della letteratura. Tra le sue ultime pubblicazioni, sempre con la traduzione di Silvia Cosimini, ricordiamo: Il mio sottomarino giallo (Iperborea, 2024). Quando i diavoli si svegliano dèi (Iperborea, 2023). La tua assenza è tenebra (Iperborea, 2022). La prima volta che il dolore mi salvò la vita: poesie (1988-1994). (Iperborea, 2021). Crepitio di stelle (Iperborea,  2020).

in dialogo con Elena Sbordoni, content specialist e autrice di “Lucy”.
Traduzione di Silvia Cosimini.

Incipit

Il sottomarino giallo

(iperborea 2024) trad. di S. Cosimini

Things We Said Today e Yellow Submarine, quest’ultima interpretata da Ringo Starr, erano le mie canzoni preferite dei Beatles alla fine dell’anno 1969 e nei primi mesi di quello successivo. Non ho certo bisogno di motivare la mia passione per la prima, ma certo non posso dire lo stesso per Yellow Submarine, che pochi considerano uno dei brani più significativi. Mia madre aveva provato a insegnarmela su una piccola armonica a bocca che sua sorella ci aveva spedito dall’estero, e mi aveva spiegato che il testo parla del nostro desiderio, doloroso e infantile, di ritagliarci un posto sicuro nella vita, un mondo parallelo dove gli obblighi e le batoste della vita reale non possano raggiungerci.