1957
Insegna presso l’Università della Svizzera Italiana e vive in Valsolda, a cavallo tra Svizzera e Italia. Dirige la collana Le Ali per l’editore Marcos y Marcos. Attivo anche come studioso, saggista e traduttore, in particolare di Philippe Jaccottet, è soprattutto autore di numerose raccolte di poesia parzialmente raccolte nei volumi antologici Le terre emerse (Einaudi, 2009) e Da qualche parte nello Spazio (Le Lettere, 2022). Tra i titoli più recenti: Fiumi nefrite vortici (Marcos y Marcos, 2025), che verrà presentato a chiassoletteraria. Con questo volume, come sempre, la poesia di Fabio Pusterla tocca temi che riguardano la sfera dell’impegno politico e civile, un occhio rivolto al mondo, un occhio alla realtà più prossima e personale, come in Tremalume (Marcos y Marcos, 2022) e Cenere, o terra (Marcos y Marcos, 2018). Sulla sua opera e sulla sua figura è stato realizzato il documentario di Francesco Ferri Libellula gentile (2018).
Incipit
Fiumi nefrite vortici
(Marcos y Marcos, 2025)
VIA PASTEUR, 1965
Sono io in calzoncini e canottiera
sopra una bicicletta? Sono io:
ma quasi senza memoria di me. Potrei dire
i nomi di quelli che abitavano lì attorno,
Agostino, Cecilia, la signora Zanini,
Germano dai vasti silenzi, le sue due sorelle,
Gianni col braccio infilzato
nella ringhiera, molti altri e anche il numero
dei tubi di cemento in attesa di essere interrati,
il colore (rosso) della bici, tutto quello che c’era,
l’odore di catrame, di fogna e di pane appena sfornato,
le targhe di certe automobili che imparavo a memoria,
i rumori dei treni distanti, le voci.
Ma di me, «quel bambino col ciuffo
e con lo sguardo malinconico»,
come dice l’antica maestra che ancora ricorda,
non so praticamente nulla
e forse è giusto così.