[et_pb_section bb_built=”1″ admin_label=”Section” specialty=”on”][et_pb_column type=”3_4″ specialty_columns=”3″][et_pb_row_inner admin_label=”Row” parallax_method_1=”off” parallax_method_2=”off”][et_pb_column_inner type=”1_2″ saved_specialty_column_type=”3_4″][et_pb_image admin_label=”Image” src=”/wp-content/uploads/Martella_Marco.jpg” show_in_lightbox=”off” url_new_window=”off” use_overlay=”off” animation=”left” sticky=”off” align=”left” force_fullwidth=”off” always_center_on_mobile=”on” use_border_color=”off” border_color=”#ffffff” border_style=”solid” /][et_pb_code admin_label=”Codice prossimi eventi autore”]<div id="autore_eventi"><h4> prossimi eventi</h4>
(Roma, 1962) storico dei giardini e responsabile della valorizzazione del verde storico del Département des Hauts-de-Seine (Francia).
Figura di riferimento nel suo campo e internazionalmente noto a una comunità di cultori per le sue conferenze, vive e lavora a Parigi, dove ha fondato nel 2009 la rivista Jardins, pubblicazione annuale che si prefigge di esplorare il giardino da un punto di vista poetico e filosofico.
Martella vede il giardino come ultimo rifugio della spiritualità e della poesia; ultima frontiera al di qua della barbarie e dell’alienazione; e, forse, ultima utopia – ma un’utopia pratica, tangibile.
Ha pubblicato con l’eteronimo Jorn de Précy E il giardino creò l’uomo (Ponte alle Grazie 2012), e con quello di Teodor Cerić, Giardini in tempo di guerra (Ponte alle Grazie, 2015).
Nella sua opera più recente Tornare al giardino (Ponte alle Grazie, 2016), stavolta firmata in prima persona, analizza l’essenza dello spazio verde, tra mito, poesia e meditazioni, per esplorarne il ruolo e i significati nel loro impatto sulla vita del singolo e della comunità.
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