Shirin Ebadi
(Hamadam, 1947), avvocata e attivista iraniana.
È stata la prima donna iraniana a diventare magistrato nel suo paese.
Nel 2003 ha vinto il Premio Nobel per la pace per il suo impegno nella difesa dei diritti umani – in particolare i diritti delle donne, dei bambini e dei rifugiati – e a favore della democrazia.
È la prima persona del suo Paese e la prima donna musulmana a ottenere tale riconoscimento.
Nata in Iran in una famiglia musulmana colta, Ebadi è diventata la prima donna presidente del tribunale della città di Teheran nel 1975.
Dopo aver prestato servizio per diversi anni, Ebadi fu costretta a dimettersi dopo la rivoluzione del 1979 e non le fu permesso praticare la professione fino al 1993.
Da quando riprese la sua pratica legale, Ebadi ha difeso gratuitamente un numero impressionante di persone perseguitate e torturate dal regime iraniano.
Per questo, ha subito la detenzione ed è stata a lungo minacciata da emissari del governo.
È fondatrice e leader di diverse importanti associazioni umanitarie (come l’”Associazione per il sostegno ai diritti dei bambini” nel 1995 e il “Centro di difesa dei diritti umani” nel 2001).
Nel novembre 2009 la polizia di Teheran ha fatto irruzione nel suo appartamento picchiando il marito e sequestrando il premio Nobel per la pace conferitole nel 2003.
All’epoca dei fatti, Ebadi si trovava a Londra da giugno, in un esilio autoimposto per sfuggire a un mandato d’arresto, arresto che si sarebbe potuto eseguire al suo ritorno in patria.
Ha pubblicato diversi appassionati saggi autobiografici e di denuncia quali Il mio Iran. Una vita di rivoluzione e speranza, La gabbia d’oro, Finché non saremo liberi. Iran, la mia lotta per i diritti umani.
Dal 2009, vive in esilio in una località segreta ma continua a battersi per l’uguaglianza di genere in tutte le parti del mondo dove i diritti delle donne vengono quotidianamente calpestati.
Il governo iraniano le ha sottratto tutto, anche la medaglia del Nobel, ed ha sottoposto a tortura suo marito e sua sorella.
“Mi hanno preso tutto, ma mi è rimasta la voce”.
Nota bibliografica
Sabahi, Farian. Noi donne di Teheran, con un’ intervista al premio Nobel Shirin Ebadi. Sesto San Giovanni, Jouvence, 2021, 143 p.
Rist. 2022
Ebadi, Shirin. Finché non saremo liberi. Iran, la mia lotta per i diritti umani. Milano, Bompiani, 2016, 250 p. (Overlook) [Tit. orig.: Until We Are Free. My Fight for Human Rights in Iran, 2016]
Ebadi, Shirin. Il mio esilio, con Farian Sabahi. Milano, Jouvence, 2014, 47 p.
Ebadi, Shirin. La gabbia d’oro. Tre fratelli nell’incubo della rivoluzione iraniana. Milano, Rizzoli, 2008, 251 p. [Tit. orig.: The Golden Cage. Three brothers, Three choices, One destiny, 2011]
Nuove ed.: BUR, 2009; La Repubblica-L’Espresso, 2019
Ebadi, Shirin. Storia di una bambina vivace. Intervista di Marina Ines Scrosoppi. Bologna, Proctor, 2011, 197 p
Ebadi, Shirin – Moaveni, Azadeh. Il mio Iran. Una vita di rivoluzione e speranza. Milano, Sperling & Kupfer, 2006, 293 p. (Diritti & rovesci ; 19) ) [Tit. orig.: Iran Awakening. One Woman’s Journey to Reclaim Her Life and Country, 2006]
Rist. 2007.
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