Grisélidis Réal
(Losanna, 1929 – Ginevra 2005), è stata scrittrice, pittrice, attivista per i diritti delle prostitute e prostituta lei stessa; autrice svizzera di lingua francese.
Nata a Losanna in una famiglia di insegnanti, trascorre l’infanzia dapprima ad Alessandria, poi ad Atene, dove il padre lavorava.
Alla morte del genitore, torna in Svizzera nel 1938 e studia arti applicate a Zurigo.
Trasferitasi in Germania all’inizio degli anni Sessanta, in un momento di angustiante precarietà, inizia a prostituirsi.
Il soggiorno tedesco si conclude nel 1963 a Monaco dove resta in prigione durante 7 mesi, condannata per traffico di stupefacenti.
Comincia a dipingere e scrive il diario di prigione Suis-je encore vivante ? Journal de prison. (Gallimard, 2008), ritrovato poco dopo la sua morte e pubblicato postumo.
Nel 1974 pubblica il suo primo romanzo Le noir est une couleur (trad. it.: Il nero è un colore. Keller, 2019), in cui racconta in modo schietto la propria vicenda biografica.
A partire dagli anni Settanta diventa la famosa “puttana rivoluzionaria” dei movimenti delle prostitute e cofondatrice di un’associazione di tutela nei loro confronti (ASPASIE).
Durante un trentennio raccoglie sistematicamente documenti sul mondo della prostituzione, creando un fondo che nel 2008 andrà a costituire il Centre Grisélidis Réal a Ginevra.
Nel 1992 pubblica La Passe imaginaire (trad. it.: Con tanto dolore e tanto amore. Keller, 2021), un’intensa e disinibita raccolta di lettere inviate all’amico Jean-Luc Hennig.
Il tema dell’avvicinarsi della morte viene affrontato nell’opera postuma Les Sphinx (Gallimard, 2006).
Nell’anno della sua scomparsa escono i Carnet de bal d’une courtisane (Verticales, 2005), in cui la prostituzione, liberamente esercitata, viene definita “un’arte, un umanesimo e una scienza.
La produzione poetica di Réal è stata recentemente riunita nel volume postumo: Chair vive. Poésies complètes (Seghers, 2022).
Il 9 marzo 2009 il corpo di Grisélidis Réal viene riesumato per essere seppellito nel prestigioso Cimetière des Rois di Ginevra.
Una semplice targhetta posta sulla tomba reca la scritta: “Écrivain – Peintre – Prostituée”, un laconico epitaffio che lei stessa ha dettato.
L’anno scorso l’Archivio svizzero di letteratura le ha reso omaggio con un importante fascicolo monografico (“Quarto”, numero 50, 2022).
Nota bibliografica
Grisélidis Réal, [testi di Christine Delory-Momberger … et al. ; a cura di Fabien Dubosson]. Berna, Archivio svizzero di letteratura, 2022, 112 p.
Fascicolo monografico della rivista “Quarto: Zeitschrift des Schweizerischen Literaturarchivs”; n. 50 (2022) dedicato a Grisélidis Réal.
Réal, Grisélidis. Chair vive. Poésies complètes. Paris, Éditions Seghers, 2022, 243 p.
Réal, Grisélidis. Con tanto dolore e tanto amore. Rovereto, Keller, 2021, 396 p. (Passi) [Tit. orig.: Le passe imaginaire,1992]
Réal, Grisélidis. Il nero è un colore. Rovereto, Keller, 2019, 277 p. (Passi) [Tit. orig.: Le noir est une couleur,1974]
Réal, Grisélidis. Mémoires de l’inachevé (1954-1993), [a cura di] Yves Pagès. Paris, Verticales, 2011, 377 p.
Contiene anche: Lettres à Maurice Chappaz (1954-1967)
Réal, Grisélidis. Suis-je encore vivante? Journal de prison. Paris, Gallimard, 2008, 203 p.
Réal, Grisélidis. Les Sphinx. Paris, Gallimard, 2006, 355 p. (Série. Verticale-phase deux)
Réal, Grisélidis. Carnet de bal d’une courtisane, suivi de Petite chronique des courtisanes et autres teste. Parigi, Verticales, 2005, 115 p.
Réal, Grisélidis. .À feu et à sang, recueil de poèmes écrits entre mai 2002 et août 2003. Genève, Éditions Le Chariot 2003, 27 p.
Réal, Grisélidis. La Passe imaginaire. Levallois-Perret, Manya ; Lausanne, L’Aire, 1992, 383 p. (Ecrits intimes) Nuova ed.: Verticales, 2006
Réal, Grisélidis. Le noir est une couleur. Paris, Éditions Balland, 1974, 250 p.
Nuove ed.: Éditions d’en bas, 1989 ; Éditions Verticales, 2005 ; Gallimard 2007
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