Come fare a imparare e utilizzare nella vita quotidiana i concetti appresi da un giardino come la bellezza delle rose?
La domanda apre una grande questione filosofica, su cui non mi soffermerò, ma si può ridurre il tutto ad una questione pratica, ossia: lasciare fare il giardino e la natura. Dobbiamo imparare a ridarle la sua libertà d’espressione e prenderci del tempo per contemplarla. Oggi si ha l’idea del giardino come qualcosa di fisso, predefinito da canoni convenzionali. Nessuno prende in considerazione l’idea di lasciarlo esprimersi, manca completamente il fattore contemplativo che viene a mancare anche nelle nostre vite. Ormai si sa, diamo sempre meno spazio alla riflessione nel nostro quotidiano.
Come possiamo fare oggi a recuperare il sapere classico ellenistico che, purtroppo, viene considerato come poco utile nella vita di tutti i giorni, almeno dalla maggior parte delle persone?
Con questa domanda possiamo riassumere il concetto di Genus Loci. Ho recentemente cambiato casa, e ho pensato di dover mettere in pratica ciò che predico, e così ho fatto. Non mi sono detto “lì desidero un orto”, oppure “là un frutteto”, ho semplicemente guardato, ascoltato, contemplato e lasciato fare la natura da sé: ho lascito che esprimesse il suo genio. Questo antico sapere trova le sue radici dai Latini che, essendo piuttosto pratici, prima di agire ascoltavano e contemplavano sempre la natura. Purtroppo, come ho detto prima, pochi riescono a farlo ancora al giorno d’oggi.
Oggi c’é chi ha un prato inglese, e piante correttamente potate. Tuttavia questa continua voglia di ordine, quasi maniacale, non porta quasi a distaccarci, a toglierci del tempo per noi, e quindi alla fine hanno l’effetto contrario e ci offrono quasi una sensazione di disordine nella nostra vita?
Forse ci rassicura, ci fa sentire i padroni, il fatto di poter tenere tutto sotto il nostro controllo, pure l’erba. Però penso che, a lungo andare, porti alla noia e non ci dia nulla. Io sono felice di lasciar fare alla natura, e di avere quindi una relazione con lei, di farne parte. Infine, in tutta onestà, un giardino perfettamente curato potrebbe magari piacere a chi vi passa accanto una volta, rapidamente, ma credo che a lungo andare porti sia soltanto un simbolo di noia e insoddisfazione.
Intervista di Sofia Monleone
Foto di Omar Cartulano