Essere
Soli
In
Luoghi
Ignoti e
Oscuri
Dicono di me che spesso sembro assente, quasi come se fossi in un altro mondo. Lontano, molto lontano. Pur lasciando lì il mio corpo non me ne vado mai con cattiveria, per noia, forse. Sono soggetta a queste piccole alienazioni quotidiane. Sono così facili e accessibili che talvolta nemmeno ci rendiamo conto di quanto tempo in realtà passiamo vagabondando da un pensiero all’altro.
Questo è il mio tratto più particolare, non è l’unico. Non sono un’emarginata sociale, anzi! Molti amici, molte feste, tante cose da dire, periodicamente critica su ciò che mi circonda. Tipico dell’adolescenza insomma. Nulla di fuori dall’ordinario, nessuna doppia vita da dichiarare solo a pochi intimi che mi riempia la vita di scariche di adrenalina.
Passo molto del tempo in cui mi esilio a pensare. Può sembrare banale, ma ci sono moltissimi spunti di riflessione intorno a noi, o come direbbero i miei amici: buoni motivi per assentarti un momento. Tanto vale coglierli, e vedere dove si va seguendoli.
Riflessioni a parte ho quasi finito il liceo, e si tratta di decidere cosa diventare. Il futuro come una melodia ancora da comporre, e nessuna idea della nota con cui comincerò a suonarla. Di tanto in tanto intono un ritornello, ma poi finisce con il non sembrarmi così buono e mi ritrovo punto e a capo. Immagino che con il tempo si scriverà da sola, naturalmente. Come il flusso dei miei pensieri, così costante ma apparentemente disordinato.
Mi lascerò sorprendere.
Quasi dimenticavo, sono Marina.